Locazione a uso abitativo: la mancata escussione prolungata da parte del locatore rende illegittima l’improvvisa richiesta di integrale pagamento

Giugno 23, 2021by Studio Legale Mauro

In un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, laddove vi sia stata una assoluta inerzia del locatore nell’escutere il conduttore per ottenerne il pagamento del corrispettivo sino ad allora maturato, protrattasi per un periodo di tempo assai considerevole in rapporto alla durata del contratto e suffragata da elementi circostanziali oggettivamente idonei a ingenerare nel conduttore un affidamento nella remissione del diritto di credito da parte del locatore per facta concludentia , costituisce abuso del diritto la improvvisa richiesta di integrale pagamento. Ad affermarlo in una lunga sentenza è la Cassazione facendo applicazione del principio della buona fede nell’esecuzione del contratto. Nel caso di specie, si trattava di una srl a gestione familiare che aveva dato in locazione un appartamento di proprietà della società al figlio del socio maggioritario, anch’egli socio della azienda, senza chiedere il pagamento del canone per ben 7 anni, salvo poi procedere ad una richiesta integrale dopo alcune vicissitudini che avevano colpito la compagine societaria. Per la Suprema corte, un credito nascente da un rapporto a esecuzione continuata, mai preteso sin dall’origine del rapporto negoziale, anche se formalmente menzionato nelle scritture contabili di una srl per più esercizi, in assenza di altri indici di segno contrario, può costituire un fattore di generazione di un affidamento di oggettiva rinuncia del credito sino ad allora maturato nei confronti del socio.

Cassazione civile sez. III, 14/06/2021, n.16743

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